Il ritratto di
        Lam di Crowley, intitolato 'La Via', fu pubblicato la prima volta nel 
        1919 come frontespizio del suo Commentario alla 'La Voce del Silenzio' 
        della Blavatsky. In nessun altro punto nel lavoro di Crowley si fa 
        menzione di
        Lam fino al 1945, quando fu citato in una nota nei diari delle 
        documentazioni di Kenneth Grant. E' chiaro, comunque, che il ritratto 
        nacque in connessione con l'Operazione Amalantrah del 1918-19, quando 
        Crowley viveva a New York. 
        
        
        Sfortunatamente, il Documento 
        rimasto
        di 
        quell'Operazione consiste solo dei primi sei mesi. 
        Tuttavia, da uno studio di questo materiale è chiaro che 
        il Lam personifica la quintessenza dell'Operazione. 
        
        
        L'assenza dell'esegesi di Crowley su Lam 
        ci fornisce una grande spinta di libertà e creatività per scoprire da 
        noi stessi i significati, e per usarli come strumenti magici e mistici 
        nella nostra iniziazione. Il ritratto è stato ripubblicato nel libro di 
        Grant 'The Magical Revival' nel 1972, e parecchie volte 
        
        successivamente
        - vedi, per esempio, lo 'Statement on Lam' dell'O.T.O. pubblicato in 
        'Starfire' Volume I numero 3 (Londra, 1989). 
        
        
        Nei libri più recenti di Grant c'è molto 
        più materiale su Lam, ciò nonostante un'interpretazione definitiva deve 
        ancora emergere. Ci stiamo occupando di qualcosa che sta vivendo e 
        crescendo, piuttosto che di una semplice materia di studio accademico.
		
        
          
        
        Nonostante ciò, ne è emerso un vasto 
        profilo, sufficiente per rendere chiara la principale funzione di
        Lam come la Porta per ampliare e approfondire gli spazi di coscienza - 
        la nostra Realtà extra-terrestre e pan-dimensionale.
 
        
        Il glifo supremo dell'Illuminazione è il 
        fulmine, l'istantaneo risveglio alla Realtà, che illumina territori 
        precedentemente avvolti dall’oscurità. Il fulmine può essere provocato 
        in ogni momento, e da qualunque cosa, quando le condizioni sono 
        propizie. La crescita di fascino intorno al Culto di
        Lam, ne fa una 
        Porta accessibile.
        L'associazione con 'La Voce del Silenzio' rende chiaro che Lam è il 
        glifo di Quella Voce - il Bambino nell'Uovo, Arpocrate, il Dio del 
        Silenzio. Questi è Hoor-paar kraat, il Sé nano o il Dio Occulto che è il 
        Santo Angelo Guardiano.
        Qui vi è un profondo e potente collegamento; Hoor-paar-kraat è l’unione 
        con la continuità, l’immanente stato della coscienza che è Maat o il 
        Tao, e dei quali noi siamo delle rifrazioni terrestri. E’ a causa 
        dell’intima, intrinseca natura di questa connessione che ogni Iniziato 
        necessita di forgiare il proprio collegamento con il Lam, e sviluppare 
        così un personale Culto.
        L'evocazione riprodotta al termine di questo saggio ne è un esempio, 
        essendo parte della ‘sadhana' di
        Lam dell’autore. 
        
        
        Crowley diede il ritratto a Kenneth Grant 
        nel 1945, da allora il significato di
        Lam divenne sempre più evidente. 
        Questo significato può essere intravisto nella 'Operazione Amalantrah', 
        ma le sue applicazioni portano ben oltre; se così non fosse, il 
        Lam sarebbe niente più che una curiosità esotica nel museo della 
        Crowleyanità.
        L’emergente culto di Lam è di centrale importanza per 'Starfire'; questo 
        articolo si dedica ad alcuni dei semi nell'Operazione Amalantrah' ed ai 
        relativi campi. Sono allegati due racconti di attuali Operazioni Lam, due descrizioni che ci sono state sottoposte. La prima illustra gli 
        approcci all'Enochiano, la seconda ci fornisce la tecnica magica 
        delineata nello 'Statement on Lam' pubblicato nella terza edizione di 
        'Starfire'.     
        
        
          
        
        Crowley andò negli Stati Uniti nel 1914, 
        allo scoppiare della Prima Guerra Mondiale, e vi rimase fino al 1919. 
        Questo periodo copre il centro della sua iniziazione al grado di Magus 
        nella A.'. A.'.. Questi anni furono segnati da un continuo 
        approfondimento intuitivo in affinità con il Taoismo, come è ben 
        spiegato nel corso della Prefazione al suo 'Tao Teh Ching' - che è in 
        realtà una revisione della prima traduzione di James Legge. Questa 
        intuizione satura il 'Liber Aleph, Il Libro della Saggezza o della 
        Follia’, il cui manoscritto era quasi completo con l'apertura della 
        'Operazione Amalantrah'.
        Il 'Liber Aleph' è lavoro centrale di Crowley, dove egli rende chiara la 
        profonda similitudine tra il Taoismo e il Thelema; senza un 
        riconoscimento di questa affinità, il 'Liber Aleph' sembra poco più di 
        una manciata di aforismi. L'Operazione Amalantrah' deve essere vista nel 
        contesto di questa iniziazione. 
        
        Secondo la descrizione di Crowley, 
        l'Operazione nacque spontaneamente. In quel periodo egli viveva con una 
        donna, Roddie Minor. Uno dei suoi vizi era l'oppio, le cui abbondanti 
        visioni venivano da lei raccontate a voce alta. In una particolare 
        occasione, le sue evidenti divagazioni colpirono Crowley in relazione 
        all'Operazione Abuldiz di alcuni anni prima, e dopo qualche indagine 
        astrale determinò davvero le tracce della precedente Operazione; quindi 
        aprendo l'Operazione Amalantrah', Crowley inaugurò le regolari sessioni, 
        che di solito avvenivano nei fine settimana. Sembrava sopratutto 
        interessato a usarle come oracolo per i suoi affari della settimana 
        seguente. Sebbene ci fossero molte dichiarazioni oracolari di breve 
        periodo, c'era anche un'abbondanza di materiale più sostanzioso. 
        
        
          
        
        Amalantrah è il nome dell'entità con cui 
        Crowley lavorò durante il corso dell'Operazione. La comunicazione non 
        era mai diretta, ma tramite una medium o una Veggente che era resa 
        sensitiva dal sesso, dalle droghe e dall'alcool in varie combinazioni. A 
        causa degli effetti di questi preliminari, la messa a terra delle 
        comunicazioni a volte era povera, la sua espressione confusa e dispersa; 
        il grano ha bisogno di essere separato dalla paglia, quando si 
        analizzano le Registrazioni. La Veggente generalmente era Roddie Minor, 
        sebbene in poche occasioni altre donne ne hanno assunto l'Ufficio. Le 
        visioni si aprivano spesso in un Tempio silvestre che era percepito 
        astralmente dalla Veggente, a volte questo Tempio era popolato dagli 
        apparenti doppi di coloro che partecipavano, e all'occasione erano 
        inclusi i colleghi assenti. 
        
          
        
        Molte Visioni che hanno preceduto il 
        ritratto 
        
        di
        Lam sono molto suggestive. Per esempio, consideriamo la seguente: 
        
		
         
        
		Ho iniziato col chiedere 
        una visione che contenesse un messaggio. All'inizio sentii il gorgoglio 
        dell'acqua, e vidi una tetra fattoria in mezzo agli alberi e ai campi 
        verdi. La casa e le altre cose scomparvero e una scura yoni comparve 
        proprio dove si trovava la casa.        
		 
        
        Allora domandai da dove sarebbe arrivato 
        un messaggio. Improvvisamente comparvero dei soldati armati con pistole 
        che ciondolavano intorno, ed  un re su un trono comparve dove c'era la 
        casa. Allora chiesi ancora un messaggio e vidi un uovo in cui c'erano 
        tante piccole circonvoluzioni di qualche sostanza simile alla carne da 
        cui si sarebbe formato qualcosa. L'uovo era messo in un rettangolo come 
        dentro un quadro. Attorno ad esso c'erano nuvole, alberi, montagne ed 
        acqua, chiamati i 'quattro elementi'. Un cammello apparve di fronte 
        all'intero disegno. Dopo ho provato di scoprire chi fosse il re. Aveva 
        più l'aspetto del Prof. Shotwell che di qualsiasi altro. Era proprio 
        semplice, democratico e molto colto e fine. Di sicuro non era un re che 
        apparteneva a qualche reame  limitato da confini 
        
        terrestri, ma era un re 
        degli uomini, o un re del mondo. Chiesi il suo nome e la parola 'Ham' 
        apparve tra l'uovo nel rettangolo ed i soldati intorno al re. 
        
        
        
          
        
        L'Uovo è un glifo che si manifesta 
        comunemente nelle visioni dell'Operazione Amalantrah. Sicuramente è un 
        glifo di nascita - l'uovo che contiene il potenziale di tutto quello che 
        deve venire. In una delle visioni della Geburah c'è un riferimento 
        'applicato' all'uovo. In questo contesto Geburah è la spada che spacca 
        l'uovo, o il lampo di luce che lo frantuma, dando la nascita al 
        potenziale segreto interno. Poiché gli elementi di questa particolare 
        visione sono le fondamenta per molte ulteriori analisi, ecco un estratto 
        del seguente Documento. In questo estratto, la ‘T’ è Therion, e la 'A' è 
        Achita, il motto della Veggente, Roddie Minor. Il Mago è ‘Amalantrah’. 
        'Arcteon’ è il motto che fu dato a Charles Stansfeld Jones da 
        Amalantrah. Il materiale raggruppato nel Documento evidenzia lacune e 
        dimenticanze di Crowley o di altri. 
        
          
        
        (Sabato) 27 Aprile 1918 ore 10.08 p.m. Il 
        Mago guarda Achita in maniera molto seria e contemplativa. Sembra che 
        approvi .   La cosa più rilevante nel Tempio è la tartaruga. Il bambino 
        è lì, leone e Barzedon. Arcteon ha un posto molto importante; è un uomo 
        alto che si vede sempre nel Tempio. 
        
        T: 'Qual'è il lavoro di questo fine 
        settimana?' 
        
        A: 'Geburah.' 
        
        T: ' Geburah applicato a cosa?' 
        
        
        A: ' All'Uovo. L'Uovo che rimane ben 
        visibile, sulla punta delle cime delle montagne. Circondato dall'acqua, 
        coperto di fiori di loto.' 
        
        T: 'L'Uovo è il simbolo di qualche nuova 
        conoscenza?' 
        
        A: ' Gimel. Lamed.' (= primavera, 
        fontana.) 
        
        T: 'Che significa?' 
        
        A: 'Non lo so, segue il simbolo della 
        montagna e del fiore di loto.' 
        
        T: 'Come facciamo a rompere ed ad aprire 
        l'uovo?' 
        
        A: 'In parole povere significa che Tu stai 
        andando in questa Via.' 
        
        T: 'Queste non sono semplici parole. Come 
        facciamo a ricevere questa nuova conoscenza?' 
        
        A: 'Non fare domande molto velocemente. 
        Semina l'avena selvatica; vai dentro la (...) dentro la 
        Madre...(T/herion/: Scommetti, scommetti.) (A/rcteon/: Penso che 
        entrambi stanno scendendo da un tram.)... per nascere di nuovo.' 
        
        
        T: 'Riguardo la Messa dell'Anima Santa?' 
        
        A: 'Non c'è nulla da fare con questa. 
        Avete distrutto ogni cosa. Stabilirò la connessione su tutto un'altra 
        volta. Andando verso la Madre per nascere di nuovo, avrete una Nuova 
        Vita e allora la Terra sarà coperta da meravigliosi fiori, e le api si 
        poseranno sui fiori per prendere il miele da conservare, e il miele è 
        conservato come elisir. Vedo una collina molto scoscesa. (Penso (...) è 
        esausto.) la Madre stava china guardando il bambino. Non so se andava 
        per salvarlo o se lo seguiva o cosa. Il fiore di loto di nuovo 
        sull'acqua.'  
        
          
        
        I riferimenti al fiore di loto associato 
        con l'uovo, e dopo al bambino, sono significativi. Essi suggeriscono il 
        Bambino nell'Uovo. 
        
        Arpocrate è spesso disegnato seduto sopra 
        un fiore di loto. La montagna è un simbolo d'iniziazione, di 
        comunicazione con gli dei; alcuni esempi sono il Monte Arunachala e il 
        Monte Kailash, e la storia di Mosè che scala la montagna per ricevere la 
        Parola di Dio. Le lettere Ebraiche Gimel e Lamed danno GL, che significa 
        'primavera, fontana'. Il ritratto di
        Lam mostra chiaramente 
        un'emanazione  o un cono d'ombra proveniente dalla cima 
        dell'uovo, l'effetto a macchia di una fontana nella luce del sole, o la 
        'fontana di rugiada' che inonda dal Sahasrara chakra quando il Serpente 
        di Fuoco sale lungo
        la
        Sushumma. Ciò non si evidenzia nella 
        pubblicazione originale del ritratto del 1919, presumibilmente perchè 
        era molto lieve per le tecniche di riproduzione usate all’epoca, 
        comunque, le successive pubblicazioni in 'The Magic Revival (1972)', 
        'Outside the Circles of Time (1980)', e 'Starfire' Volume I numero 3 
        (1989) lo mostrano chiaramente.
        Il documento rimasto
        dell'ultima sessione dell'Operazione fa 
        un'ulteriore riferimento a Gimel e a Lamed, come mostrano i seguenti 
        estratti: 
        
        
        
		(Domenica) 16 Giugno 1918 9.00 P.M. Il Mago molto naturale - lì la gente 
        abituale. 
        
        T: 'Il simbolo per la prossima settimana?' 
        
        A: '245' (uomo perfetto; coraggio; RVCH AL 
        (Spirito di Dio).) 
        
        T: 'Spiegami, per favore.' 
        
        A: '83 spiega una parte di questo' (83 = 
        rugiada, onda etc.) '74 spiega il resto.' (74 = ??? etc.) 
        
        83 = Gimel 74 = Lamed 
        
        33 Primavera, fontana. Forse tutto 
        significa che la via è chiara. 
        
          
        
        Gimel e Lamed sono qui ancora  menzionati, 
        come i due lati della Perfezione che si integrano nell'Adamo Qadmon, 
        l'Uomo Perfetto. Questo riferimento alla Perfezione ci suggerisce il 
        Tao; ci ricorda anche Maat come l'Eone Perfetto. Enumerati giustamente 
        Gimel e Lamed fanno rispettivamente 83 e 74, e combinati insieme fanno 
        157, il numero che Crowley assegnò alla sua riformulazione della 
        traduzione della Legge Tao Teh Ching. Completò la riformulazione durante 
        il suo Ritiro Magico all'isola Oesipus nell'estate del 1918; e racconta 
        nella Prefazione pubblicata come evocò Amalantrah per delucidare alcuni 
        oscuri passi. L'attribuire il 157 al suo Tao Teh Ching, ci dà ulteriore 
        conferma del substrato Taoista dell'Operazione Amalantrah', e rafforza 
        l'identificazione della Perfezione con il Tao. 
        
        Il ritratto del Lam mostra un Aijna chakra 
        ben sviluppato, che può anche essere visto come uno stilizzato 'ankn'. 
        Insieme al modello del cono d'ombra menzionato precedentemente, è 
        chiaramente delineata la forma di una coppa o di un calice. GL significa 
        anche 'coppa' o 'calice'. Questo suggerisce che se Gimel e Lamed sono i 
        due lati della Perfezione, allora la Perfezione è il Calice Supremo o 
        Graal, la Coppa di Babalon, l'Utero della Madre.
        Questa interpretazione è sottolineata da un passo nel Commentario di 
        Crowley al 'Liber LXV’ (Il Libro del Cuore Cinto dal Serpente): 
        
        
        Pe è la lettera di Atu XVI la 'Casa di 
        Dio' o la 'Torre Bruciata'. Il geroglifico rappresenta una Torre - 
        simbolo dell'ego nel suo aspetto fallico, ancora chiuso, e separato. 
        Questa Torre è colpita dalla luce fiammeggiante dell'illuminazione, 
        l'impatto del Santo Angelo Guardiano e della Spada Fiammeggiante 
        dell'Energia che procede da Kether a Malkuth. Da quel luogo sono 
        scagliate avanti due figure che rappresentano per loro attitudine la 
        lettera Ayin: questi sono i gemelli (Horus e Arpocrate) nati nella 
        spaccatura aperta dell'Utero della madre (il secondo aspetto della Torre 
        come ' una primavera racchiusa, una fontana sigillata'). 
        
          
        
        Questo passo sottolinea la prima menzione 
        di Geburah 'applicato' all'uovo, essendo in questo contesto il fulmine 
        splendente un tipo di Geburah. Abbiamo, quindi, un'identità tra il Tao e 
        la Coppa di Babalon, essendo entrambi la Perfezione; e, certamente, ' Il 
        Perfetto e il Perfetto sono un Perfetto e non due; anzi, sono nessuno! 
        (AL I.45). Il riferimento a 'una primavera racchiusa, una fontana 
        sigillata' deriva dalla 'Canzone di Salomone': 
        
        Un giardino sbarrato è mia sorella, la mia 
        sposa, una primavera racchiusa, una fontana sigillata. 
        
        Questo indica un utero gravido, piuttosto 
        che una celebrazione della verginità: per chiusura o sigillo indica che 
        è ostruito qualcosa che una volta era fiorito. Questa è, allora, una 
        frase adatta per essere usata da Crowley nel contesto della citazione 
        dal suo Commento al 'Liber LXV. Inoltre, richiama un passo dal 'The 
        Magical Revival' di Kenneth Grant: 
        
        
        Crowley usò la stella a sette raggi come base per il Sigillo che disegnò 
        per la Grande Fratellanza Bianca. Il maggiore emblema della Stella 
        d'Argento è quindi il sigillo a sette raggi sulla Yoni della Dea Stella. 
        Nelle yoni o nei triangoli compaiono le sette lettere del nome 
        B.A.B.A.L.O.N.. Centralmente, è mostrata una vescica, bloccata o 
        sbarrata, che implica la presenza del seme segreto; il punto è divenuto 
        la linea, il diametro è diventato la circonferenza. Questo seme è 
        ‘l'eremita', la nascosta, mascherata, anonima essenza maschile nel 
        processo di generare la sua immagine come il figlio-Sole sopra la dea 
        madre. Questo è dunque il Sigillo di Set che apre l'utero di sua madre, 
        come la Stella Sothis apre il Cerchio dell'Anno. 
        
        (Grant, The Magical Revival, 
        p.48)  
        
          
        
        Set è Hoor-paar-kraat, il 'seme segreto', 
        il Dio Occulto, liberato dall'uovo dalla sconvolgente forza del lampo di 
        luce dell'illuminazione. In 'Olla', Crowley definisce il Silenzio come 
        il Sentiero del Lampo di Luce. Il Silenzio in questo contesto non è 
        semplicemente l'assenza di rumore o  di movimento: è 'l'immobile, 
        piccola voce' da cui si dispiega la manifestazione, il potenziale che fa 
        sorgere il reale, il noumeno che è alla base del fenomeno. L'Uovo del 
        Silenzio è rappresentato dal Lam; per convergere al Culto del Lam e 
        quindi necessario evocare il Dio Occulto, il Santo Angelo Guardiano. 
        Questa è l'Iniziazione, il viaggio agli inferi che simultaneamente è il 
        viaggio verso l'esterno, dato che  il microcosmo ed il macrocosmo non 
        sono due ma uno. Il Lam è la Porta verso l'Esterno - quelle parte della 
        coscienza che si trova oltre i limiti di ciò che consideriamo come noi 
        stessi. 
        
        Questa Porta, e queste zone della 
        coscienza, non sono niente di nuovo. Il fine di tutte le tradizioni 
        magiche e mistiche è la Gnosi - il risveglio alla Realtà. Una 
        moltitudine sono le vie per raggiungere questo scopo, ma tutti le strade 
        portano a Roma. Allo stesso modo, ogni Iniziato/a avrà la sua propria 
        Porta, ma ciascuna Porta si aprirà verso la medesima Realtà. 
		
        
        
        
        Analizziamo ora brevemente l'evocazione che è stata presentata 
        all'inizio di questo saggio. 
        
                     
                   
		   Lam! 
        
                   Tu Voce del Silenzio...
         
        
        L'associazione di Crowley del ritratto del 
        Lam con 'La Voce del Silenzio' identifica il Lam ad un glifo di quella 
        Voce. L'associazione è confermata dall'assegnazione del numero 71 sia al 
        ritratto che al Commento, come si vede dall'iscrizione che si trova sul 
        ritratto come fu pubblicato all'origine: 
		
         
        
        Il Lam è una parola 
        Tibetana che significa Via o Sentiero, e il Lam è Colui che Va, il 
        titolo specifico degli Dei d'Egitto, il Viandante del  Sentiero, nella 
        fraseologia Buddista. Il suo valore numerico è 71, il numero di questo 
        libro.
		
        
        Una metatesi del LAM è ALM, anch'esso 71, parola Ebraica che vuol dire 
        silenzio, silenzioso. Il Silenzio è il noumeno che è alla base ed 
        infonde i fenomeni, il continuum per il quale tutte le cose sono sempre 
        e simultaneamente sfaccettature e l’insieme. Il silenzio è la quiete nel 
        cuore del rumore, la calma nel cuore dell'attività, l'essere nel cuore 
        dell’andare, e il vuoto nel cuore della materia. Queste giuste 
        apposizioni possono essere comprese solamente nel paradosso, tuttavia il 
        fatto è che la ragione è uno strumento di limitata applicazione, ed il 
        paradosso è un mezzo indicativo oltre gli apparenti contrari. La 'Via' o 
        il 'Sentiero' è un riferimento al Tao. Il 'Viandante del Sentiero' è 
        l'Iniziato, che percorre il sentiero dell'iniziazione. Questo porta ad 
        occuparsi delle linee conclusive della "Conversazione del Pellegrino", 
        nel 'Book of Lies' di Crowley:        
		
        
          
        
        O tu che ti trascini verso la Fine del 
        Sentiero, non c'è più sforzo. Andare sempre più veloce ti fece cadere; 
        la tua stanchezza è mutata nell'Ineffabile Riposo. 
		
         
        
                      
		Per questo Tu non sei su 
        Quel Sentiero: tu sei divenuto La Via. 
        
          
        
        L'Iniziazione è la realizzazione che tutti 
        noi siamo Jivanmukta, liberati mentre siamo ancora in vita, inoltre - 
        che la sola cosa da liberare è l'idea che non siamo ancora liberati.
		
        
          
        
                      Glifo di Hoor-paar-kraat:
		
        
                    Il Sè-Nano, il Dio Occulto.
		
        
        
		Hoor-paar-kraat è il gemello non manifesto della manifestazione di 
        Ra-Hoor-Khuit. La distinzione tra questi gemelli è solamente figurativa, 
        sono aspetti l’uno dell’altro, nessuno dei due è separato dall'altro. Il 
        termine 'Sè-Nano' è spesso usato: 'nano' nel senso che è ancora da 
        manifestarsi, adolescente, pubescente, che ancora deve fiorire. Questo è 
        il Dio Occulto, un termine usato nell'Egizio 'Libro dei Morti' per 
        glifare il sole nel Mondo Sotterraneo o Amenti, il potenziale che è nel 
        cuore dell'infiorescenza. Lo Yoga è l'Unione; non l'unione degli 
        opposti, ma la rivelazione dell'unione che è sempre esistita, velata 
        dall'illusione della limitazione. Hoor-paar-kraat è un termine spesso 
        usato come sinonimo del Santo Angelo Guardiano. 
        
        Hoor-paar-kraat può essere visto nei 
        termini del Tetragrammaton, la Hè finale, Horus o Hoor-paar-kraat 
        essendo la Vau. Ciò identifica Hoor-paar-kraat con l'Eone di Maat, il 
        continuum o la realtà extraterrestre, una Comunione in cui nel medesimo 
        tempo siamo i Celebranti e colui che è celebrato. Come Viandanti nella 
        Via, non siamo un qualcosa di separato che attraversa solo da un punto 
        ad un altro: siamo la Via. 
        
                     
                      Ingresso all'Eone di Maat!
		
        
                    Io Ti evoco! Io Ti evoco!
		
        
                    Con il mantra 
        Talam-Malat...   
        
          
        
        Mettendo insieme le idee esposte, possiamo 
        notare quindi, in che senso il Lam è considerato l'Ingresso. Il ritratto 
        del Lam sorse dall'Operazione Amalantrah ed è un glifo di 
        quell'Operazione. Il Lam è la Voce del Silenzio, il Silenzio che è il 
        continuum extraterrestre della coscienza la cui manifestazione ne è un 
        aspetto. L'Eone di Maat non è un periodo di tempo, nemmeno 
        un'iniziazione per la quale possiamo conseguire meriti tramite intense e 
        protratte contorsioni della mente e del corpo, esso è qui e ora - l'Uno 
        Sempre Veniente. 
        
        Il mantra 'Talam-Malat' celebra 
        l'Ingresso, ed è pronunciato parecchie volte prima che scivoli in una 
        vibrazione silente. 'Talam' è lo sperma di miele offerto nella Messa di 
        Maat, la parola è una fusione del Lam e di Maat. Il suo numero è 81, 
        KSA, la luna piena che è sia la fioritura del ciclo lunare che il punto 
        di ritorno alla Luna Nuova; iin modo simile, Maat è sia la fioritura del 
        ciclo Eonico che il punto di ritorno al Pralaya o dissoluzione. La 
        seconda metà del mantra, 'Malat', è un'immagine nello specchio della 
        prima metà, enfatizza questo senso di reversione.  
        
        L'uso di questo mantra deriva dalla luna 
        culminante di una Operazione, basata sul Liber Samekh di Crowley, che ho 
        intrapreso parecchi anni fa dopo aver percepito una chiamata alla 
        Conoscenza e alla Conversazione con il Santo Angelo Guardiano. Il numero 
        81 emerse nella consapevolezza, ed esso sembrò essere una pericoresi di 
        diversi elementi - il mio crescente interesse sul Lam, i misteri di Maat 
        nei quali allora stavo ottenendo un'intuizione, ed il mio Angelo. Il 
        mantra 'Talam-Malat', quindi, concentra e celebra la natura comune e  
        l'identità dell'Angelo, dell'Eone di Maat, del Tao, e della natura 
        extraterrestre. Questa intuizione era ed è, questione d'esperienza; una 
        volta assaggiato, il nettare non è mai dimenticato, ma è sempre 
        presente. 
        
          
        
        Questo ci porta alla prima considerazione 
        del Culto del Lam, che Lam è l'Ingresso alla nostra realtà 
        extraterrestre, quell'Ingresso intrinseco all'individuale Iniziato. Allo 
        stesso modo, la chiave che apre la Porta è necessariamente di un unico 
        modello, e deve essere scoperta dall'Iniziato nel corso dell’esperienza 
        magica o mistica. Il Culto del Lam si focalizza sulle tecniche per 
        scoprirne il modello. Comunque, queste tecniche non possono mai essere 
        una norma universale, piuttosto, sono una base sulla quale l'Iniziato/a 
        innalza il proprio Tempio di Illuminazione, l'intimo santuario che è il 
        Silenzio. 
        
        Il Culto del Lam, quindi, è una 
        quintessenza della tradizione Tifoniana, che è impegnata in operazioni 
        che conducono all'Esterno del veicolo terrestre, e uniscono perciò il 
        terrestre con l'extraterrestre. 
        
          
        
        
        
        IL LAM E L'ARTE DEL TIRO CON L'ARCO
 
        
                       'Forse Dio vive in un cane? 
        No! ma i più alti sono di noi'. 
        
                     'Il Tao del Paradiso è come 
        un dardo, ancora non ha ferito'. 
        
                     'Felici sono quelli che mi 
        hanno conosciuto per quello che sono. E gloria su colui che ha fatto 
                      una galleria della mia gola per il dardo della sua verità, 
        e la luna per la sua purezza'. 
        
          
        
        Il seguente materiale è stato tracciato 
        dalle esplorazioni del Sistema Enochiano, e può essere usato per 
        contattare il Lam. Sembrano esserci diversi Aethyrs particolarmente 
        appropriati per il contatto con il Lam e con le energie dell'Eone di 
        Horus e di Maat. Ci sono anche alcune sfere elementali all’interno degli 
        stessi osservatori che sembrano appropriate per il contatto con il LAM. 
        La prima descrizione è di un viaggio nell'Aethyr VTI, l'Aethyr del 
        Cambiamento. La sua enumerazione nei termini delle lettere Enochiane è 
        sia 133 che 139, che è lo stesso ridotto in 7 x 19. Questi è l'Aethyr 
        dove l'Iniziato/a scopre la natura della sua 'Alleanza con Dio'. 
        L'Alleanza è il Lam; questo riflette la particolare direzione del dardo 
        della Volontà dell'Iniziato all'interno del continuum di Maat. Prima di 
        muoverci dentro la visione di questo Aethyr, sono appropriate alcune 
        d'indicazioni. 
        
          
        
                     BAG, l'Aethir del Dubbio = 
        19, 
        
                     BABALON (Babelon)  = 114 = 6 
        x 19, 
        
                     VTI = 133/139 = 7 x 19,
		
        
                     SHAITAN = 133/139,
		
        
        
                     OVOF, Grandioso = 133,
		
        
        
                     ABRAHADABRA = 418 = 22 x 19.
		
        
                
        
        VIAGGIO NELL'VTI: L'AETHYR DEL CAMBIAMENTO
		
		 
        
        Dopo aver ripetuto le appropriate 
        chiamate, iniziai a guardare fisso dentro il grande cristallo sulla 
        tavola che serviva da altare. Vidi le stelle nello spazio, e dopo aver 
        ripetuto la parola OVOF (Grandioso) parecchie volte mi sentii fluttuare 
        nello spazio. C'era una grande stella nella quale fui attratto. Passai 
        attraverso la corona del sole, ma non provai fastidio. Mi trovai in un 
        vuoto luminoso ma brumoso all'interno della stella. Tra le nebbie mi 
        apparve una spiaggia ed vi passeggiai camminando sulla sua sabbia. Al 
        limite della spiaggia c'era un bosco di querce nel quale mi addentrai 
        rapidamente. Mi spostavo sempre più in profondità dentro il bosco, e 
        dalla stella la luce lanciava lunghe e strane ombre che sembravano 
        indicare la strada dentro il cuore del bosco. Apparve un boschetto; e 
        dentro quella radura c'era una meravigliosa cascata, che gorgogliava in 
        un corso d'acqua che  serpeggiava verso la spiaggia, scomparendo poi 
        dalla vista. Mi bagnai nella cascata. Subito mi accorsi di essere 
        osservato, e mi accorsi che al di là della cascata c'era una caverna. 
        Nella luce incerta vidi l'immagine radiante di una donna; stava di 
        profilo, semi-vestita nell'ombra, e che mi faceva segno di entrare 
        all'interno. Penetrai il velo della cascata e toccai la sua mano. Mi 
        guidò giù per un lungo tunnel che sembrava andare lontano sottoterra. 
        Alla fine arrivammo a due grandi porte con un elaborato sigillo su di 
        esse. La mia guida svanì nell'ombra, ed apparve davanti la porta, 
        bloccando la mia strada, un impressionante guerriero che sembrava un 
        angelo vestito come un samurai. Aveva dei feroci occhi balenanti, e 106 
        frecce foravano il suo petto come spilli su un cuscino. Le punte 
        uscivano dalla schiena, e il torace era un ammasso di piume, le piume di 
        MAAT. Muovendosi fluentemente senza alcun intervallo, fissò 
        risolutamente i miei occhi  come un gatto, mentre le sue mani 
        sceglievano la freccia per me e la collocavano sull'arco, lo tese e tirò 
        al mio cuore. Appena la freccia entrò nel mio cuore venni scosso dal 
        dolore e dal piacere; In una gnosi abbagliante realizzai che queste 
        frecce erano state intinte nel Santo Graal della Donna Scarlatta, e 
        questo era il veleno di Babalon che mi avrebbe guidato al GRAAL, e 
        nell'Abisso alla ricerca della Pietra Filosofale (l'antitodo, se 
        preferite). Il veleno, avrebbe infine causato la morte della mia 
        personalità nell'Abisso, ma questo mi connesse anche alla dinastia di 
        coloro che cercarono il sentiero che conduce a LIT (Acceso): e oltre LIL 
        - LIL - LIL-LIT (H). Mi resi conto quindi che l'Elisir del Veleno della 
        Freccia (MAL in Enochiano è 'una freccia') è LAM. 
        
        
        Poi realizzai che questo attacco occulto era venuto dal Governatore 
        chiamato Ranglam. Ma  adesso avevo dimenticato la freccia, come se il 
        sigillo fosse stato spezzato e le porte per la stanza sotterranea 
        aperte. Entrai all'interno, l'atmosfera era molto buia e c'era una 
        quiete mortale. Alla fine della stanza c'era un trono di Pietra, ed una 
        presenza sedeva su di esso. Guardavo fisso per percepire chi era, ma 
        quando cercavo di mettere a fuoco la faccia essa cominciava a 
        distorcersi. Vidi due occhi rossi che mi fissavano, sentii intensamente 
        che questi era me stesso nel futuro ancora senza forma, come ancora non 
        nato, non visto e inascoltato; ma ero stato segnato e sarei ritornato . 
        A questo punto attratto dalla visione, realizzai che in quel momento non 
        sarei andato più lontano. Credo che la presenza che ho incontrato qui 
        fosse il LAM, il volto della Monade che diventa realmente apparente solo 
        in questo Aethyr di LIT. 
        
        Ciò che segue è informazione che è 
        stata ricevuta come un risultato delle spedizioni negli Aethirs, sia 
        solo che in gruppi, durate gli ultimi pochi mesi. Lo scopo era quello di 
        raggiungere una conoscenza più profonda della funzione e dell’operazione 
        di LAM riguardo alla Grande Opera ed al nostro vero Sé. 
        
        Questi sono i risultati: