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            Plutone  
            ovvero l’Alchimista della Vera 
            Volontà 
            Di Aracne 327 
              
             
            Inno (orfico) a Plutone 
            
            
            “O tu dall'animo forte, che abiti la dimora sotterranea, 
            
            
            il prato del Tartaro dall'ombra profonda e senza luce, 
            
            
            Zeus ctonio, con lo scettro, accogli di buon animo questi riti, 
            
            
            Plutone, che hai le chiavi di tutta la terra, 
            
            
            che arricchisci la stirpe mortale con i frutti dell'anno; 
            
            
            tu che ottenesti come la terza parte la terra del tutto sovrana, 
            
            
            sede degli immortali, possente sostegno dei mortali; 
            
            
            tu che hai stabilito il trono sotto il luogo tenebroso 
            
            
            lontano, instancabile, senza vita, indistinto Ade 
            
            
            e cupo Acheronte, che contiene le radici della terra; 
            
            
            tu che in grazia della morte domini i mortali, 
            
            
            o Eubulo 
            
            
            molto esperto, che una volta la figlia di Demetra purificatrice 
            
            
            avendo presa in sposa strappata dal prato attraverso il mare 
            
            
            con la quadriga portasti in un antro dell'Attica 
            
            
            nel demo di Eleusi, dove sono le porte dell'Ade. 
            
            
            Tu solo sei giudice delle opere invisibili e visibili, 
            
            
            invasato, onnipotente, santissimo, splendidamente onorato, 
            
            
            che ti rallegri dei nobili sacerdoti e dei puri riti; 
            
            
            ti prego di venire benevolo compiaciuto degli Iniziati.” 
            
            
               
             Il Mito racconta che il Dio degli 
            Inferi Ade (Plutone) rapì Persefone nel sottosuolo e che 
            patteggiando il suo semestrale rilascio, le fece inghiottire un seme 
            di melograno, simbolo di grande Conoscenza.  
            Portatore quindi di violenza e al 
            contempo di sapienza, la stessa collegata all’energia primaria 
            dell’Universo, Plutone è quella forza celata in noi che ci 
            permette di resistere a quella forma di isolamento che ci porterà ad 
            incontrare la nostra vera essenza o Volontà, è l’energia 
            interiore che rimane nascosta nel subcosciente e che per emergere 
            abbisogna di morire e rinascere. 
            Nella mitologia sono numerosi i 
            personaggi che vivono una difficile discesa nel Regno infero, dove 
            affrontano le ombre come Eracle, si spogliano di tutto come Inanna, 
            falliscono la prova come Orfeo. 
             L’anima viene sottoposta a un 
            vero e proprio processo alchemico, un travaglio doloroso, insidioso, 
            terribilmente affascinante e nel contempo mortifero che porterà 
            all’incontro con l’Ombra di Sé; essa vivrà un disorientamento 
            totale o nigredo dove lentamente diverrà chiaro il motivo 
            della sua sofferenza, seguita da una fase rubedo che è 
            infondo l’accettazione e l’integrazione dei contrari esistenti nel 
            proprio profondo cuore e che nel momento in cui infine imparano a 
            coesistere in modo armonico, permettono la piena realizzazione 
            dell’Essere, la Vera Volontà appunto. 
            Poiché Plutone astrologico è un 
            pianeta ultrapersonale, la sua posizione nel Segno ha valore 
            collettivo, generazionale, una specie di paesaggio comune in 
            cui ci inseriamo al momento della nascita; in questo senso esso 
            rappresenta gli atti violenti o bellici e le trasmutazioni storiche 
            e sociali dell’umanità. 
             Diventa peculiare quindi la sua 
            posizione nel campo o casa del nostro Tema di Nascita e i 
            relativi aspetti planetari che forma. E’qui che possiamo 
            intravvedere ciò che il Destino inteso come Necessità, riserva per 
            noi; precise indicazioni sulle “ferite antiche” dentro di noi, 
            notizie sul grado di accettabilità sociale che proveremo sulla 
            nostra pelle e in ultimo quale possibilità ed energia abbiamo 
            in noi per poter incontrare la nostra Ombra e cessare di esserne 
            schiavi inconsapevoli, terminando positivamente l’Opera Alchemica 
            interiore. 
            Nel mito la giovane Proserpina 
            viene strappata all’affetto della madre, alla sicurezza, ma 
            nell’orrore della violenza capisce come l’amore materno le impedisse 
            di crescere e di acquisire potere personale.  E’ la cruda presa di 
            consapevolezza della realtà: ha creduto ed è stata tradita, aveva 
            creduto di essere libera e di aver scelto ma questo non era vero, 
            perché non era consapevole, era plagiata. 
             Qui nasce l’impellenza tutta 
            plutoniana di ribellarsi all’uso che gli altri hanno fatto di noi e 
            la tentazione della cosiddetta coazione a ripetere, per dirla come 
            gli psicologi. La caduta negli inferi è qui simboleggiata 
            esattamente come crollo delle illusioni di un’individualità 
            adolescente e dipendente.  
            Plutone astrologico si connette in 
            modo chirurgico alla nostra personale percezione del potere, 
            sentito come violenta sopraffazione o al contrario come controllo 
            totale delle proprie reali capacità o, molto più spesso,come un mix 
            inquietante delle due. Questa è la tematica, la linea di confine 
            diversamente disegnata in ogni individuo. 
             Il problema che Plutone 
            dissonante crea  in un Oroscopo è sempre un problema di potere, 
            di schiavitù, di violenta sopraffazione, problema dal quale l’unico 
            modo per emergere è esasperare la sofferenza fino a non sentire più 
            alcun dolore, fino a spingersi oltre il precipizio del concetto 
            di inferno. 
             Morire per rinascere, comprendere 
            per vincere. 
            Plutone è quella morte che 
            credevamo potesse colpire solo gli altri e mai noi stessi, è quel 
            potere che credevamo di avere e che si è disintegrato, così siamo 
            costretti ad escogitare altre modalità, esplorare al buio aspetti di 
            noi e del nostro potere che avevamo ignorato… a questo punto si può 
            anche scegliere di fermarsi cercando di mantenere in vita parametri 
            già morti seguendo vecchi schemi, ma la Necessità rimarrà in attesa.
             
            Spesso la Necessità/Plutone si 
            manifesta nella nostra vita come fatalità, lutti, malattie e 
            separazioni dolorose, ossia la fase di nigredo dell’anima.  
            Plutone nel Mito indossava un elmo 
            che lo rendeva invisibile e noi vorremmo che restasse invisibile la 
            nostra “verità” perfino a noi stessi! 
             La menzogna e l’inganno sono 
            strategie ispirate da Plutone quando esso agisce in un io fragile, 
            bambino, indipendentemente dall’età anagrafica. 
             Il viaggio sotterraneo di Plutone 
            può essere intrapreso positivamente  solo coltivando 
            l’autenticità della propria natura senza permettere 
            manipolazioni, e soltanto abituando sé stessi a guardarsi in faccia
            ad elmo tolto.  
            Del resto nessun Tema di Nascita 
            di grandi personaggi presenta una posizione facile di Plutone, 
            perché esso è a tutti gli effetti il gran Mago delle pulsioni, il 
            gran Alchimista delle ossessioni, il gran Politico e il gran 
            Artefice di ogni vera conquista interiore nella direzione divina. 
              
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